giovedì 24 giugno 2010

Lettera a RomaNatura sulle irregolarità da noi riscontrate

AGGIORNAMENTO (25.6.2010): in fondo alla presente lettera trovate il link ad una nota del presidente Bonelli (IV Municipio) che, a seguito della nostra segnalazione, chiede chiarimenti agli enti preposti.
 
Alla c.a.
Presidente dell’Ente RomaNatura
Consiglio Direttivo dell’Ente RomaNatura
Direttore dell’Ente RomaNatura


e p. c.
Presidente del IV Municipio di Roma
Assessore all’Ambiente del Comune di Roma
Direttore Centro Regionale Funzionale
Autorità di Bacino Fiume Tevere
ARP Agenzia Regionale Parchi
WWF Italia
WWF Lazio
Legambiente Italia
Legambiente Lazio
Italia Nostra
Italia Nostra Lazio
Lipu Nazionale
Lipu Delegazione Lazio

Roma, 22 giugno 2010

Con il presente documento desideriamo portare alla vostra attenzione una serie di situazioni a nostro giudizio fuori norma previste ed in parte realizzate dalla Società Serena 2008 relative ad una porzione dell’area di Riserva Naturale Valle dell’Aniene compresa tra Città Giardino ed il fiume Aniene nell’area urbana di Roma (Municipio IV), area che risulta essere di proprietà della società Ostilia. Rispetto a tale progetto abbiamo raccolto diverse informazioni che, congiuntamente a quanto constatato sul territorio, ci porta a formulare una serie di considerazioni. Le prime due considerazioni riguardano la modalità con cui il cambiamento previsto sull’area è stato portato avanti. Le successive considerazioni hanno invece lo scopo di evidenziare delle possibili violazioni al Piano di Assetto.
Mettiamo tra i destinatari del presente documento anche l’Autorità di Bacino del fiume Tevere, perché riteniamo che ci siano violazioni avvenute in area esondabile.

1. La nostra prima considerazione è che la cittadinanza si aspettava una forma di partecipazione alla fase progettuale riguardo quella che di fatto è un’area da sempre liberamente fruita dal pubblico utilizzando le strutture e la sentieristica esistente. E’ infatti da oltre un ventennio che i cittadini di Città Giardino, in vari modi e forme associative, faticosamente lottano per sottrarre questa area al più completo degrado. Sebbene il progetto sia stato presentato da un soggetto privato (Serena 2008) a RomaNatura, Ente pubblico che tutela il vincolo vigente sull’area, (poiché ha dato un nulla Osta e dettato prescrizioni), quest’ultima, avrebbe potuto mettere a parte la cittadinanza e coinvolgerla, già in fase progettuale, nonché promuovere una partecipazione della stessa nelle importanti scelte da compiere.

2. In relazione al progetto della Società Serena 2008, chiediamo di poterne prendere visione, nel corso di una assemblea pubblica alla quale chiediamo che partecipi anche il IV Municipio e tutti i soggetti a vario titolo coinvolti.

3. Relativamente al posizionamento dei 4 orti antistanti le case di via Monte Nevoso, affidati a 4 degli ex ortolani abusivi, le considerazioni sono molteplici:

3.1 La prima incongruenza è che dal Piano di Assetto della Riserva Valle dell’Aniene si evince che l’area in cui sono stati previsti questi 4 orti è C1 (ovvero Zona di protezione delle aree a coltivazione estensiva), ed in parte B1 (riserva generale) quindi ravvisiamo una violazione di quanto previsto dal Piano di Assetto, che per tali aree non contempla orti (coltivazioni intensive).

3.2 Troviamo di difficile interpretazione le notevoli dimensioni degli orti, che ci risultano essere di misura compresa tra 1000 ed 1500 mq ciascuno e per di più, ad oggi, privi di risorse idriche disponibili. Tali dimensioni non sembrano consone ad identificare orti privati in area urbana, tanto più se si considera la totale mancanza di opportune risorse irrigue. Riteniamo di dover sottolineare nuovamente il fatto che ci aspetteremmo che l’Ente RomaNatura promuovesse piuttosto il concetto di orto urbano, con finalità sociali ed anche educative, e trasparenza nei criteri di assegnazione.

3.3 Molti cittadini sono convinti che dietro questa operazione si possa nascondere un futuro progetto di lottizzazione di dette aree. Esse infatti sono confinanti con le proprietà immobiliari di via Monte Nevoso e si teme che possano innanzitutto essere recintate e, in un secondo momento, magari dopo una rinuncia da parte degli ortolani e trovandosi già separate dal resto del terreno, essere vendute, magari proprio alle ville adiacenti. Timore, questo, non del tutto infondato, trovandosi detti “orti” proprio nell'unica zona del terreno sulla quale si affacciano edifici privati.

3.4 Ribadiamo inoltre che siamo assolutamente in disaccordo che tali orti siano dati (come previsto dalla proprietà) in concessione agli ex abusivi, che nel recente passato hanno arrecato ingenti danni e portato al parco profondo degrado, come ampiamente documentato da televisione e giornali, e già sono stati in possesso, loro e non altri, delle chiavi che consentivano un accesso carrabile. Certi che RomaNatura sia assolutamente estranea e non abbia favorito in nessun modo questa trattativa privata tra la proprietà e gli ex abusivi, chiediamo però che RomaNatura prenda ufficialmente posizione in merito. Per una documentazione, certo non esaustiva, sul degrado causato da questa tipologia di insediamenti abusivi, si può visionare il materiale fotografico al seguente indirizzo: http://picasaweb.google.it/wopila2009/ParcoAnieneCittaGiardinoRoma?feat=flashalbum#546585146

3.5 Ci risulta che verrà creata ex novo (non ve ne è traccia infatti né sulle CTR, né sul Piano di Assetto, come si nota anche dalle foto del punto 6) una carrabile ad uso degli ortolani che, come ci è stato detto da RomaNatura, pur non potendo parcheggiare, la utilizzeranno per le operazioni di carico e scarico. Secondo la nostra lettura del Piano di Assetto anche questa ci sembra una violazione.




4. Abbiamo notato nelle aree antistanti i villini di via Monte Nevoso (zonizzate B1 e C1) sbancamenti e movimenti terra con conseguente distruzione della vegetazione e di parte della sentieristica preesistenteDi tali sbancamenti alleghiamo alcune foto, nelle quali è visibile anche la recinzione metallica citata nel successivo punto 5, di cui attualmente restano i pali in ferro profondamente infissi nel terreno ed alti circa 2 metri.

5. Riteniamo inaccettabile la prevista chiusura ad orari di questa parte di Riserva. Tale chiusura, secondo quanto riferito, sarà gestita dagli ortolani, soggetti estranei a RomaNatura, privi di qualsiasi qualifica di rappresentanza della cittadinanza e di certo non interessati alla pubblica fruizione dell’area. Inoltre, il libero transito dei cittadini deve essere sempre permesso, perché costituisce la sola garanzia di una sorveglianza necessaria e costante sul territorio.

5.1 Portiamo a suffragio di quest’ultima convinzione non solo le molte segnalazioni effettuate dagli abitanti dell’area, anche attraverso i mezzi di informazione, circa lo stato di abbandono e degrado del parco, ma anche la segnalazione della recinzione abusiva, portata all’attenzione di RomaNatura nel corso dell'assemblea pubblica del 9 giugno u.s., di cui, fino a quel momento, solo i cittadini frequentatori si erano accorti.

5.2 A ulteriore evidenza della nostra solerzia, segnaliamo la presenza, a tutt’oggi, non solo di ingenti quantitativi di rifiuti e detriti di ogni genere – la persistenza dei quali non fa certo considerare conclusa l’opera di ripulitura e bonifica dell’area, ma anche di materiali nocivi (vedi foto allegate - cassoni in eternit, lamiere varie, etc.) nell’area di parco pubblica adiacente via Favignana in direzione del depuratore, nella quale persistono anche alcuni orti abusivi, responsabili dell’accumulo di detti materiali nocivi e rifiuti, che ancora ad oggi non sono stati rimossi. A testimonianza di quanto descritto produciamo alcune foto scattate il 21 giugno u.s. e indichiamo il link al quale prendere visione della documentazione completa a riguardo.
http://picasaweb.google.it/105124282229128616798/20100622?authkey=Gv1sRgCLjL





6. Sottolineiamo che non ci risulta siano state dettate prescrizioni alla Società Serena 2008 circa il mantenimento della sentieristica, invece ben visibile sulla Carta Tecnica Regionale e ripresa nel Piano di Assetto. Riteniamo fondamentale il rispetto e mantenimento dell’attuale sentieristica ciclo-pedonale in quanto elemento del paesaggio storico (da e per Ponte Nomentano, uno dei ponti storici più raffigurato dai paesaggisti in passato e maggiormente rappresentativo dell’intero quartiere) e di collegamento naturalistico con tutto il resto della Riserva dell’Aniene (vedi anche immagini seguenti).



7. Considerazioni Conclusive: l'utilizzazione economica delle aree da parte dei proprietari, nei limiti delle previsioni dei piani, è certamente legittima ed anzi può essere un valido mezzo di tutela; riteniamo però che debba avvenire nel rispetto dei piani di assetto ed in forme che non ne pregiudichino il corretto godimento da parte della cittadinanza (fruizione di sentieri e di punti di sosta, ecc.), come del resto è possibile nella maggior parte dei parchi naturali e delle aree protette italiane la cui fruibilità, pur trovandosi su terreni privati, gli Enti Gestori riescono a garantire. Dovrebbe essere comunque possibile per l'Ente Gestore stimolare a questo proposito i proprietari più reticenti ed eventualmente stipulare le opportune convenzioni.

Infine sottolineiamo con forza il punto per noi principale: la soluzione ottimale non può che essere l'acquisizione pubblica dell'area.

AGGIORNAMENTO:

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