martedì 10 agosto 2010

La risoluzione di RomaNatura

Il giorno 27 luglio 2010 il Consiglio Direttivo dell’Ente RomaNatura vota una risoluzione () in cui fa riferimento al nulla osta n°1046 rilasciato alla società Serena 2008.

Relativamente al problema degli orti a ridosso di Via Monte Nevoso nel documento il consiglio direttivo dell’Ente “condivide l’ubicazione autorizzata della fascia orticola in una posizione lontana dal fiume Aniene e dalla zona di riserva generale”. Riteniamo quindi utile mostrarvi, rispetto al Piano di Assetto, l’attuale localizzazione degli orti previsti dove si vede chiaramente come tali orti ricadano parte nella zona di Riserva Generale (B1) e parte nell’area di colture estensive (C1).
Sempre relativamente agli orti vorremmo sottolineare anche che dal progetto di Serena 2008 nulla ostato da RomaNatura ne risultano 4, e si specifica non più di 4, di misura tra 1000 e 1500 mq ognuno e viene esplicitamente detto che saranno dati in gestione agli abusivi (evidentemente al tempo del progetto non erano ancora stati promossi come ex abusivi).
In conclusione ci chiediamo perché un ente faccia un piano di assetto (spendendo anche risorse), quindi lo adotti per poi violarlo.

Nella sua mozione del 27 luglio l’Ente, come concessione ai cittadini, prende anche un impegno relativo al parchetto giochi di via Monte Nevoso, impegno speriamo onorabile visto che il consiglio scade ad Agosto.

Il comitato è costretto ad occuparsi così tanto degli orti perché il progetto definito di risanamento prevede la generica rimozione dei rifiuti, recinzioni, 300 m di pista per cani, e soprattutto prevede, con tanto di cartografia dettagliata, il posizionamento degli orti con relativa cisterna (quest’ultima non ancora oggetto di nulla osta). In tale progetto non vi è traccia di una panchina, una pista ciclabile, un impegno ad una pulizia sistematica degli stradelli, alla ripiantumazione di essenze autoctone (il parco oggi è invaso dall’Ailanto e dalla Robinia), quindi nessun progetto reale di rinaturalizzazione o per la fruibilità ai cittadini.

Il "problema" degli orti

Redazione a cura di A.L.

Credo sia importante spiegare cosa si intende per orto urbano, termine spesso usato a sproposito, anche da chi dovrebbe conoscerne bene l’esatto significato.

La distinzione tra orti privati in ambiente urbano e orti urbani non è pleonastica come potrebbe sembrare ed è quantomeno curioso che proprio RomaNatura confonda le due terminologie.

L’orto urbano infatti è legato ad un concetto diverso, che considera come aspetti prioritari la sostenibilità e la socialità. Per tale motivo, le scelte prioritarie per l’assegnazione degli orti dovrebbero essere rivolte alle persone che sono ormai escluse dalle attività lavorative, ovverosia gli anziani, o a quelle persone che necessitano di essere inserite in attività di svago/interesse quale opportunità per risolvere altre problematiche. L’assegnazione e la conseguente gestione degli orti deve inoltre essere considerata come una attività temporanea e non definitiva e deve tener conto dei diritti di tutti i cittadini nel beneficiare di tale opportunità, ciclicamente. A tale attività inoltre è possibile ed auspicabile legare anche un valore didattico, tramite scuole e/o associazioni.

Il Comitato non è “contro” gli orti e non ha alcuna mira su quei terreni. Il Comitato, ricordo, è a favore di una corretta politica ambientale a difesa della natura e per una fruizione pubblica dell’area, nel rispetto dei vincoli vigenti. In questi obiettivi non rientrano la tipologia di orti prevista dal piano di Serena 2008 né il fatto che tali orti siano dati in gestione agli ex abusivi del Parco.

A monte di tutte queste considerazioni, tuttavia, continuo a sottolineare ancora una volta un concetto fondamentale: ad oggi, nell’area prevista dal progetto, non può essere impiantato alcun tipo di orto, che sia urbano o meno, a causa del vincolo presente sulla zona e cartografato nel Piano di Assetto della Riserva, già adottato da RomaNatura.